Cronaca

RSA, IL SOTTOSEGRETARIO GEMMATO HA INCONTRATO A ROMA LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PUGLIESI: PROPOSTA UNA RISOLUZIONE A LIVELLO NAZIONALE

Ieri, martedì 13 dicembre alle 17,00 presso il Ministero della Salute, il Sottosegretario On.le Marcello Gemmato ha incontrato i rappresentanti di Lega Coop, Fimpi e Welfare a Levante che hanno evidenziato al Ministero le numerose inadempienze perpetrate dalla Regione Puglia nell’ambito dell’assegnazione degli accreditamenti in favore delle Rsa e dei Centri Diurni ancora in attesa dopo anni.

Erano presenti Antonio Perruggini per Welfare a Levante, Saracino per Fimpi e Ferrante e Maggio per Lega Coop.

Antonio Perruggini, Presidente dell’associazione di categoria Welfare a Levante oltre a confermare le varie inadempienze della Regione Puglia già ben note anche al Ministero, ha presentato la soluzione che segue di respiro nazionale ai vari problemi esistenti in Puglia e in altre regioni di Italia.

  1. REQUISITI ACCREDITAMENTO DA DIFFERENZIARE DA QUELLI DI AUTORIZZAZIONE AI FINI DELLA DOTAZIONE DEL PERSONALE DELLE STRUTTURE.
  2. ISITUTUZIONE DELL’ASSISTENTE INFERMIERE E DELL’ OSS CON LA 3^ S CON FUNZIONI DI SUPPORTO ALL’INFERMIERE PROFESSIONALE
  • PROPOSTA “RSA 4.0” CHE PREVEDE L’AUTONOMIA DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE, DELLE ANALISI EMATOLOGICHE, DELLA PROTESICA E LA SOMMINISTRAZIONE AUTOMATIZZATA DELLE TERAPIE.

Durante il lungo incontro durante il quale il Sottosegretario Marcello Gemmato ha voluto la partecipazione della governance tecnica del Ministero, le Associazioni di Categoria Welfare a Levante, Fimpi e Legacoop hanno esposto tutte le tematiche riassunte nel documento inviato al Ministro della Salute Schillaci ritenuto fondato nonché propositivo affinchè anche in Puglia si giunga alla ragionevolezza sugli aspetti organizzativi che come sappiamo da tempo affliggono numerosissime strutture.

Qui di seguito alcuni degli argomenti trattati con i vertici politici e tecnici del Ministero che hanno apprezzato lo spirito di dialogo e propositivo delle Associazioni presenti che con competenza hanno illustrato la situazione.

  • 1.    sui motivi che impediscono le convenzioni con le Asl per la fornitura del servizio infermieristico pur in presenza di una DGR ad hoc già dal 2021;
  • 2.    sui motivi che impediscono le esternalizzazione dei servizi a differenza di altre regioni di Italia;
  • 3.    sui motivi che impediscono il riconoscimento dell’IVA in favore delle cooperative; 
  • 4.    sui motivi che ostacolano la gestione delle strutture in esercizio da anni con le camere triple pur in presenza di norme che addirittura ne prevedono quadruple;
  • 5.    sui motivi del mancato riconoscimento della adeguata tariffa del trasporto per i Centri Diurni;
  • 6.    sui motivi che allo stato non vedono utilizzati tutti i fondi dichiarati nelle DGR del Fondo di Remunerazione in favore delle strutture; 
  • 7.    sui motivi che non vedono attuarsi anche i Puglia i corsi per il riconoscimento dell’Osss con la 3^ S che sarebbe di importante supporto al servizio infermieristico; 
  • 8.    sui motivi che non vedono differenziare i requisiti organizzativi delle strutture per i posti letto che non usufruiscono della tariffa prevista dalla quota LEA e che obbligano in Puglia le strutture a assicurare requisiti pur senza il riconoscimento finanziario della prestazione;
  • 9.    sui motivi che non fanno aggiornare le tariffe di assistenza e i fabbisogni in linea con gli standards nazionali.

“Lamentiamo l’ostracismo della Regione – ha commentato alla fine dei lavori Antonio Perruggini – che persevera in un dialogo unilaterale che impone scelte non condivise in forza della sua prerogativa che, allo stato, le consente di fare quello che viviamo salvo l’avvento di sentenze dei Giudici che come abbiamo visto in vari casi demoliscono l’orientamento della Regione stessa ritenuto anche frutto del “libero arbitrio” proprio in recenti sentenze. Il ricorso al Ministero e ai Giudici – ha continuato il presidente di Welfare a levante – è la nostra legittima arma di difesa con questo andazzo offensivo della ragione anche se neppure questo va bene alla Regione che come abbiamo visto ha addirittura censurato il legittimo diritto delle strutture a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria definendo “evidente abuso dello strumento processuale” l’operato di chi, in assenza di ragionevolezza, non può fare altro che rivolgersi a un Giudice. Ora tutto questo deve giungere a un chiarimento affinchè la Regione non continui nella sua presunzione di possedere le “ragioni della vita” e di proseguire imperterrita sulla sua strada senza ostacoli apparenti (che invece ci sono eccome!) e con una visione tutt’altro che imparziale verso il settore, tutto il settore, anche e soprattutto quello che, nonostante tutto, garantisce assistenza qualificata e occupazione stabile a decine di migliaia di persone ma che aspetta da anni i suoi diritti a differenza di coloro che dal 2006 e sostenuti anche dal silenzio di chi invece ha il dovere di essere imparziale e sostenere i diritti di tutte le strutture, fatturano il doppio degli altri pur sostenendo gli stessi costi degli altri, avendo lo stesso personale, le stesse spese, gli stessi obblighi, ma non gli stessi diritti…..in un sistema schizofrenico che deve giungere al suo termine! Restiamo in attesa degli esiti – ha concluso Perruggini – che ci saranno sicuramente a seguito della nostra iniziativa verso il Ministero al netto dei provvedimenti di accreditamento che la Regione ha annunciato di completare “entro fine anno” che tutti ci aspettiamo ma ben consapevoli che dagli annunci ai fatti ci passa un mare e vedendo quanto sta avvenendo con la maggior parte dei provvedimenti già emessi che prevedono perentorie prescrizioni, riteniamo che il mare sia agitato e navigare in queste condizioni diventa difficile per tutti, anche per Capitano Uncino mentre chi è vittima da anni si aspetta con santa pazienza e rispetto della legge il successo di Peter Pan!”.

Roma, 13/12/23

di Redazione