Cronaca

M24A-ET, PROPOSTA DI LEGGE IN CASSAZIONE: CANCELLARE L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Pasquale Cataneo esponente M24A-ET

In tredici iscritti del Movimento stamane a Roma presso l’istituzione sita in piazza Cavour.

«Il terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione è abrogato». E’ il contenuto della proposta di legge costituzionale presentata ieri mattina alla Corte di Cassazione dal Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale.

“Con questa proposta di legge – spiega in una nota Pasquale Cataneo tra gli esponenti del M24AET che si sono recati a Roma per presentare tale norma di iniziativa popolare – chiediamo la cancellazione dell’Autonomia Differenziata dalla Carta costituzionale e quindi la sterilizzazione a priori di ogni tentativo di attuarla. Con l’A.D., il trasferimento delle risorse alle Regioni avverrebbe secondo il criterio geografico e in proporzione alla ricchezza (più hai, più ti viene dato). Adottare il regionalismo differenziato significherebbe quindi autorizzare l’ennesimo scippo di risorse al Mezzogiorno che da oltre 20 anni, contro i principi e il patto di #coesione #territoriale, #sociale ed #economica vigente prima dell’approvazione della #riforma TitoloV, sta contribuendo all’arricchimento ulteriore delle regioni del #Nord a svantaggio del Mezzogiorno aumentando i divari tra le macroaree e, quindi, le disuguaglianze.

E’ l’ennesimo fronte, questo dell’Autonomia Differenziata, sul quale si registra l’azione “rapace” con la quale una politica “vorace” anziché promuovere e sostenere lo sviluppo della aree più svantaggiate del Paese si coalizza nel cd. Partito Unico del Nord per sottrarre ancora risorse. Sta accadendo anche con il PNRR (ad esempio vedasi i criteri per i bandi di nuovi posti per gli Asili Nido), e qualche giorno fa, il sindaco dell’Expo e delle Olimpiadi invernali a costo zero (si fa per dire) per lo Stato ha incarnato il ruolo di alfiere del PUN giungendo ad affermare:”Se altri non spendono Milano si candida per i residui”.

“Per intenderci, Bonaccini, Zaia e Fontana vorrebbero venisse applicato tenendo fuori l’approvazione dei LEP – livelli essenziali delle prestazioni – cosicché potrebbero prendersi il malloppo dei soldi di tutti noi italiani soltanto perché continuerebbe a restare in piedi il criterio della spesa storica. Noi – sottolinea l’esponente foggiano del Movimento per l’Equità Territoriale fondato da Pino Aprile – non possiamo più consentire che ciò avvenga. Ricordiamo che dal 2000 al 2017 lo Stato italiano ha sottratto al Sud 840 miliardi di euro, in media 46,7 miliardi all’anno, per destinarli al Settentrione. E ricordiamo inoltre che lo stesso sta per avvenire con il Pnrr: al Sud spettava circa il 70% di quelle risorse ma nei fatti arriveremo forse al 10%. L’autonomia differenziata non è un male solo per il Mezzogiorno – chiosa Cataneo – ma anche per il Nord che, senza il rilancio dell’intero Paese, finirà col perdere ricchezza e quindi competitività. La politica deve smettere di programmare sulla base di pregiudizi utili solo al consenso politico immediato e non allo sviluppo complessivo del Paese. Il governo si metta a far di conto correttamente puntando, attraverso l’interdipendenza economica, sulla crescita dell’economia del Mezzogiorno se vuole davvero garantire il rilancio economico, duraturo e consistente, dell’intero Paese”.

Bari, 18/12/2021

di Redazione