Economia e Lavoro

PER LA MASTERCLASS SUL PROBLEM SOLVING LA #AMEESUCCESSO PUNTA SU DANILO CALLEGARI: L’ESPLORATORE ESTREMO HA SPIEGATO COME ALZARE L’ASTICELLA E SUPERARE I PROPRI LIMITI

“I limiti sono soltanto nella nostra testa”. Per Danilo Callegari questa non è soltanto una frase detta così nel bel mezzo di un corso sulle soft skills ma una vera e propria filosofia di vita da condividere. Per l’esploratore estremo con tanto di curriculum ricco d’imprese straordinarie le parole hanno un peso specifico. E lo ha dimostrato durante la masterclass sul Problem Solving firmata #Ameèsuccesso per Fmts Group che si è svolta a Villa De Grecis a Bari. Un confronto a due voci con Marcella Loporchio che ha permesso ai tanti presenti di fare una vera e propria esperienza immersiva, partendo dalle sue avventure per poi ribaltarle nel quotidiano.
“Usiamo le esperienze degli altri come ispirazione per seguire una strada che non è tracciata – ha commentato Luigi Maselli, direttore di Ameèsuccesso – Il passo successivo è riconoscerla, percorrerla seguendo i segni lasciati dalle emozioni che persone come Danilo Callegari condividono con noi”.

Parlare oggi di soft skills significa gettare le basi per definire quelli che sono i presupposti necessari per affrontare il quotidiano nel mondo del lavoro. Di fatto i cambiamenti che stanno attraversando come uno tsunami le imprese richiedono da parte degli imprenditori e degli stessi lavoratori una rinnovata capacità di ridefinire spazi e perimetri. Riconoscere un problema è il primo importante passo per individuare una soluzione. Nel racconto di Callegari questo è emerso a chiare lettere. Trovarsi di fronte ad una scelta è per un avventuriero del suo calibro una condizione esistenziale, come lui stesso ha ribadito durante la giornata di formazione.

“Nell’avventura – ha dichiarato Callegari – risolvere un problema può diventare un problema, anche importante. Senza girarci intorno con le parole, in questi casi spesso si è di fronte ad un bivio che non ammette tentennamenti: da una parte la vita e dall’altra morte, in questi casi le soluzioni devono essere efficaci”.
Parlando delle sue esperienze, ovviamente quelle più estreme, Callegari ha fornito diversi spunti di riflessione. Un brainstorming corale che ha avuto l’effetto richiesto: rafforzare la consapevolezza di una metodologia che non ammette improvvisazioni.

“Ho il planisfero impresso nella mia mente oltre che tatuato ed ho questa immagine costante del nostro pianeta terra fissa davanti a me” – ha commentato infine l’esploratore, una metafora che spiega in modo chiaro come per risolvere i problemi sia necessario avere un quadro preciso del contesto e lasciare che siano poi le competenze e le esperienze a determinare tutto il resto.

Bari, 29/10/2021

di Redazione