Sostenibilità

DA BENE CONFISCATO A BENE RIUTILIZZATO: A MODUGNO UN OPEN DAY HA ACCOLTO LE PROPOSTE DEI CITTADINI

Da deposito di carburante su 3mila mq, confiscato alla criminalità organizzata, a bene per la comunità. Il passo non è
breve, i tempi non sono stretti, ma la progettazione è stata avviata dall’amministrazione Bonasia ed entro il 30 giugno
prossimo, il Comune di Modugno parteciperà ad un bando regionale da un milione di euro da utilizzare per finalità
sociali ad opera dei Comuni stessi (soggetti proponenti) o dei soggetti assegnatari dei beni in concessione.
Nel fine settimana appena trascorso l’Assessorato alle Politiche Sociali ha organizzato un open day per i cittadini,
dando la possibilità di conoscere e far capire come quel bene confiscato possa diventare una risorsa. Numerose le
proposte che sono arrivate, sia attraverso un questionario pubblicato sulla pagina istituzionale del sito web del
Comune, sia attraverso gli incontri con le scuole: dalla possibilità di un orto sociale ad un fattoria didattica. Un forno
sociale e un angolo per la ippoterapia. E ancora: utilizzare gli alberi di ulivi per ricavare creme e cosmetici naturali.
Piantare una vigna per ricavare un vino autoctono. Suggerimenti che sono arrivati anche dalle scuole e dai centri
diurni: una casa per papà separati, un parco giochi o ancora una libreria senza dimenticare una stanza dove, in tempi di
pandemia, si possano incontrare nonni e parenti stretti.
“Ci riappropriamo di uno spazio utilizzato dalla criminalità attraverso un processo di condivisione e partecipazione – ha
spiegato il sindaco, Nicola Bonasia – numerosi i suggerimenti che ci sono arrivati dalla cittadinanza, progetti di cui non
possiamo non tenere conto. Spazi destinati ad essere utilizzati da una comunità che reclama con forza la propria voglia di
tornare alla normalità”. Dello stesso parere l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Tania Di Lella: “L’insieme
delle idee diventerà un progetto di inclusione sociale. Penso per esempio ai cosiddetti muri parlanti: spazi aperti che
raccontano una storia, quella di un bene comune. In questo spazio si svolgeranno attività che siano in grado di generare
benefici per l’intera collettività così da avere un impatto sul benessere e sulla qualità di vita”.
Il nodo del bene confiscato resta la burocrazia. Leonardo Palmisano, presidente della cooperativa Radici
Future, sottolinea come il principale ostacolo per la riconsegna del bene sia “la durata, un iter lungo anni.
È un problema che stiamo affrontando nella cabina di regia nazionale sui beni confiscati alla mafia. Numerose
amministrazioni comunali non sanno di avere beni, lo Stato deve concederne la proprietà. C’è poi un’altra
questione: progettare per ottenere finanziamenti. Questo significa che il bene confiscato non è soltanto una
risorsa in sé ma lo è per tutti. È una risorsa aggiuntiva da non sprecare. La maggiore responsabilità
dell’operazione ricade sui Comuni che non dispongono né delle risorse né delle competenze necessarie per
affrontare un impegno così complesso”. Un’intensa giornata che si è conclusa con la visita dei ragazzi del
centro diurno e polifunzionale Maila. I ragazzi hanno posto l’accento sui tempi di realizzazione: “Il primo
passo è stato fatto – ha spiegato l’assessore Di Lella – andiamo avanti e partecipiamo al bando”.
Prossima scadenza: 30 giugno.

Modugno, 10/05/2021

di Redazione